INCREDIBILE SHELF CLOUD CON WHALE'S MOUTH
del 6 giugno 2002
a cura di Gobbi Alberto
Le foto che vedrete mostrano una grossa shelf cloud che si è sviluppata con incredibile rapidità a partire da un paio di temporali che in quelle ore erano attivi nel Veneto centrale e padovano; in particolare, un temporale proveniente dal basso Veneto con parecchie mammatus discendenti da incudine sembrava dovesse colpirmi per poi lasciar spazio al sole; infatti stava già comparendo qualche schiarita a SW, poi occupate dalla shelf cloud presa in esame. Un secondo temporale, apparentemente più intenso, era giunto nei pressi di Padova sud anch'esso con mammatus ma con modesta attività elettrica. Tuttavia, in AM si sentivano scariche ininterrotte di rara intensità senza neppure un secondo di pausa...cosa più unica che rara, per cui stava accadendo qualcosa di grosso dietro ai temporali di cui potevo udire quei pochi e deboli tuoni.
Sempre da S vedo una linea di gust front composta da congesti e cumuli medi che rafforza apparentemente l'impressione di una rapida evoluzione della fenomenologia; però questa linea, invece di mantenere la sua altezza di sviluppo come in genere accade, evolve in elementi rappresentati da Cb calvus che poi assumeranno anche struttura fibrosa alla sommità. Sono le 18,45 e nonostante la comparsa di Cb sotto le incudini più vecchie l'attività elettrica scompare, il cielo non si scurisce più di tanto e a nord persistono le succitate mammatus delle incudini. Ma ecco che alle 18,55 la situazione subisce una sostanziale modifica: comincio a sentire nuovi tuoni da SW e sopra di me si sviluppa con eccezionale velocità una enorme shelf cloud con annesse turbolenze che difficilmente dimenticherò.
La seguente foto mostra un notevole esempio di whale's mouth: si tratta della parte posteriore della shelf cloud che in determinate circostanze assume un aspetto molto turbolento e spettacolare a causa dell'outflow che fluisce dal Cb verso l'esterno sollevando l'aria più calda al suolo sopra il suo livello di condensazione nelle immediate vicinanze del temporale. La whale's mouth è la classica nube del gust front e la sua comparsa è favorita senz'altro da un elevato tenore in umidità nel bassi strati: infatti essa si forma a seguito del passaggio del primo gust front (se ce ne sono più di uno nella stessa giornata) che trova evidentemente condizioni termodinamiche molto favorevoli; solitamente non è associata a precipitazioni degne di nota.
In questo sito il termine "mammatus" si riferirà solo alle formazioni a mammella discendenti da incudine, da non confondere con le formazioni simili a queste che compaiono per l'appunto nella whale's mouth.
Shelf cloud con whale's mouth; in basso a destra le bande di pioggia e grandine in avanzata da W
Era possibile notare senza alcun problema i moti convettivi all'interno della parte posteriore della nube a mensola grazie al veloce "rigonfiamento" verso il basso delle protuberanze nuvolose.
L'area delle precipitazioni sta avanzando da W
La seguente foto mostra la parte retrostante della shelf cloud che si muoveva verso est: una vera e propria esplosione di nubi cumuliformi!
In quest'altra foto qui in basso si nota il lato anteriore della shelf dal cui aspetto si può intuire che i moti convettivi erano al massimo regime; il cielo giallastro uniforme a nord è dovuto al contrasto di luminosità.
Parte anteriore della shelf in allontanamento verso nord
La presenza di una shelf cloud compatta solitamente indica un temporale relativamente giovane e comunque non senescente, per cui va prestata molta attenzione alle sue evoluzioni; ciò si evince in particolare dall'ultima foto in cui si nota ad occhio lo sviluppo verticale degli elementi costituenti la parte avanzante della stessa; certamente un indice di elevata umidità al suolo. Non per nulla quel giorno nel nord Italia si sono sviluppati almeno 5 tornado di cui uno anche foriero di danni nel mantovano; una tromba marina ha fatto la sua comparsa anche nell'alto veneziano a pochi km da Venezia.
Il temporale esaminato ha prodotto grandine debole iniziale per alcuni minuti seguita da deboli rovesci che si sono protratti per un paio d'ore (17 mm); outflow debole, ma nelle zone adiacenti alla città di Padova questo cluster ha prodotto anche dei danni per vento e grandine.