11. RICONOSCIMENTO DELLA SUPERCELLA

Il riconoscimento di una supercella si esegue in 3 modi a seconda della nostra esperienza e delle risorse a disposizione nel momento dell’analisi: dal vivo, dal satellite e dal radar. La rotazione conferisce a questo tipo di temporale caratteri molto particolari utili per giungere alla sua individuazione. Per esclusione, se mancano tali peculiarità si parlerà di comuni celle temporalesche intese come cella singola, cluster di multicelle, linea di multicelle, MCS-MCC.

1) osservazione dal vivo
a) vista da vicino, enorme base avanzante del temporale (solitamente dotata di shelf cloud) provvista di moto rotatorio antiorario nell’emisfero nord
b) vista da vicino, eventuale wall cloud alla base del cumulonembo (questa nube a muro non si presenta mai sul bordo avanzante del temporale ma per lo più sulla parte posteriore)
c) vista da lontano, grossa e persistente overshooting top (cupola) sopra l'incudine del cumulonembo
d) striature sui fianchi del cumulonembo, sulla parte inferiore degli stessi, indice di rotazione all'interno della supercella; tali striature possono apparire anche sul bordo anteriore di una shelf cloud ma queste sono decisamente meno affidabili
e) le bande di precipitazione sono molto fitte e non sono disposte a linea, quindi oltre le stesse non si vedranno subito le schiarite
f) possono osservarsi anche delle bande nuvolose ("inflow band") più o meno compatte e regolari, eventualmente saldate alla base del temporale e disposte più o meno parallelamente al terreno con angolazione variabile a seconda del flusso umido dell’inflow; sono relativamente rare e tipicamente si dirigono verso il centro del temporale

Inflow band costituite in sostanza da grossi fractocumuli
Foto di Fabio Giordano

2) osservazione dal satellite
a) la supercella appare molto bianca al satellite infrarosso
b) al satellite polare può essere individuata l’ombra dell’overshooting top sulla superficie dell’incudine
c) molto raramente, sulla parte occidentale può comparire una corona di nubi indice di forti supercelle
d) alla moviola satellitare, la supercella non segue la direzione dominante dei corpi nuvolosi deviando generalmente verso destra se le correnti nella media troposfera sono occidentali
e) è di forma tondeggiante od elittica con eventuale flanking line che sembra partire dalla parete meridionale della supercella stessa; la flanking line si estende verso l'esterno dal settore SW della supercella; se è formata da Cb o grossi congesti può essere visualizzata anche dalle mappe radar relative all’intensità di precipitazione

Flanking line ("virgola bianca") vista dal satellite

La supercella non è mai a forma di linea anche se può apparire tale nel caso di temporali ad asse molto obliquo in cui le incudini, molto allungate, conferiscono alla supercella un forma più lineare che tondeggiante.

3) osservazione al radar
a) nelle radarate che mostrano l'intensità di precipitazione, è possibile scorgere un eco ad uncino più o meno definito a seconda dei casi, vicino al quale si trova il settore a "fondoscala" ove l’intensità delle precipitazioni è massima
b) poichè è plausibile che i temporali ad asse obliquo evolvano rapidamente in supercelle, le scansioni radar che mostrano una lunga area a bassa reflettività (incudine) con un nocciolo di forti precipitazioni (eventuale futuro mesociclone) all'inizio della stessa vanno monitorate di continuo
c) anche al radar (se provvisto di moviola) è possibile individuare la deviazione spiegata al punto 2d)

 

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