GRANDINE EXTRA LARGE SU PADOVA

del 28 agosto 2003

parte III

 

a cura di Gobbi Alberto

Dopo la prima parte dell'articolo che spero abbia spiegato in modo soddisfacente cause ed effetti dell'evento, passiamo ora alla parte meno impegnativa in quanto la presente pagina mostrerà solo delle foto del temporale visto da Campolongo Maggiore -VE- (foto dell'autore), da Parma (foto di Mauro Noberini) e dal vicentino (foto di Andrea da Vicenza). Il tutto darà sicuramente un'idea migliore di quanto accaduto la sera del 28 agosto 2003 sulle pianure venete.

Nel primo pomeriggio a Campolongo Maggiore iniziano a comparire nubi stratocumuliformi del tipo altocumuli come si può vedere dalla foto proposta qui sotto; stranamente non c'è la brezza dal mare ma un costante seppur debole vento da SE, molto umido. Questo sta a significare che qualcosa sta interferendo con il normale regime dei venti: il disturbo è senza dubbio costituito da quella linea di shear al suolo vista nella prima parte dell'articolo e in avvicinamento al veneziano.

Ore 14.27: altocumuli sparsi

Poco più tardi compaiono e si sviluppano cumuli congesti sparsi e Cb calvus a ghiacciamento anticipato a sud della mia postazione in movimento verso il mare: un ghiacciamento così rapido in piena estate non è un buon segno. Si sentono anche alcuni tuoni dal basso padovano, basso veneziano e rodigino come ho potuto vedere anche dalle mappe radar di quei minuti che mostravano moderati e piccoli temporali in tali aree.

Ore 15.00: la freccia gialla indica il ghiacciamento dei congesti/Cb calvus

Sull'area dei Colli Euganei compaiono piccole torri ghiacciate in rapida evoluzione con elettrometeore: nonostante le ridotte dimensioni degli individui termoconvettivi c'è da sottolineare la notevole frequenza dei tuoni.

Ore 15.17: la freccia gialla indica una piccola torre a struttura fibrosa

Verso le 15,30 il temporalino mostra la sua "cattiveria" con un piccolo ma insidioso updraft che sta costruendo una parete di tutto rispetto in quanto priva di Cu fractus e quindi ben definita: si tratta di piccoli multicella che continueranno a rigenerarsi per alcune ore in quelle stesse aree grazie alla convergenza al suolo che sta diventando sempre più consistente.

Ore 15.32: parete verticale di un Cb ben definita

Siamo ormai giunti al tardo pomeriggio quando è in atto una nuova e più intensa fase rigenerativa: è ben evidente la maggior quota raggiunta dai Cb anche per via del loro colore più bianco brillante alle sommità; questi piccoli temporali continuano a svilupparsi sempre sull'alto rodigino ma la presenza di aria afosa al suolo, la notevole attività elettrica nonchè la persistenza di quel debole vento da SE oltre alla conformazione strutturale delle nubi presenti lasciano pochi dubbi: ben presto si presenterà il "padre" di queste "figliate temporalesche".

Ore 17.48: Cb calvus in fase di ghiacciamento

Questi piccoli temporali, probabilmente associati a qualche debole grandinata, ben presto ghiacceranno allontanandosi verso il mare ma nel contempo non abbandoneranno del tutto la propria capacità rigenerativa: questo fino alle 18.30 circa, poi tornerà un attimo di tranquillità in attesa del "mostro".

Ore 17.51: ghiacciamento dei temporali in corso d'opera

Ecco infatti che alle 18.50 a SSW si presenta la sagoma di un minaccioso Cb calvus che già mostra alcuni knuckles sul lato illuminato dal sole e con tuoni già molto frequenti: si capisce immediatamente che la situazione sta degenerando in quanto la struttura di questo nuovo temporale vista nel suo insieme è solida, cioè con pareti ben definite, alcuni knuckles ben sviluppati, nessuna dispersione del margine incudinato in cirri falsi, progressione verticale e traslatoria davvero notevole il che indica un temporale giovane inviato alla fase di maturità e dalle elevate potenzialità; la visione in real time delle scansioni radar di Teolo non depone bene: un nucleo temporalesco nato poco a nord di Ferrara sta rapidamente intensificandosi ed estendendosi al padovano meridionale: il tutto lascia pensare all'insorgenza di un sistema temporalesco di forte intensità.

Ore 18.50: potente temporale in sviluppo con giovani updrafts

Tempo tre minuti di salire sull'argine del Brenta per vedere meglio cosa sta succedendo: uno strato scuro di foschia all'orizzonte è sovrastato da un imponente Cb incus in fase di marcata intensificazione; non avevo mai visto nulla di simile prima d'ora! Tuoni pressochè ininterroti provengono dal centro del temporale e l'incudine si sta espandendo con notevolissima velocità anche sopra di me.

Ore 18.53: strato scuro di umidità nei bassi strati e l'incudine in espansione

Il sole prossimo al tramonto è ben presto nascosto dalla nascita di grossi Cu castellani originati dalla spinta del vicino outflow del potente cumulonembo ad incudine che con mio stupore si sta portando verso la mia postazione a differenza dei precedenti temporali del pomeriggio.

Ore 19.03: cumuli castellani originati dall'outflow dell'adiacente temporale sulla sx

La parte di incudine illuminata dal sole calante mostra un'impressionante quantità di knuckles: ormai è certo che questo temporale è in grado di originare grandinate anche violente.

Ore 19.06: knuckles e castellani; il temporale si muove da sx a dx

Quest'altra foto rende meglio l'idea dell'incredibile produzione di knuckles sul lato occidentale del mostro temporalesco. Evidente sia in questa che nella precedente foto la torre dell'updraft sulla sinistra.

Ore 19.11: paurosa produzione di knuckles

Decido di scendere dall'argine per questioni di sicurezza anche se non vedo alcuna linea di groppo (shelf cloud) nè tanto meno un accenno di outflow se non il solito vento sudorientale. Infatti verrò risparmiato dalla furia degli elementi per una decina di km; il mio paese vedrà solo alcuni rovesci e moderata attività elettrica con vento debole o al più moderato di direzione assai irregolare.

Segue una foto puntata verso W che mostra il punto in cui la torre della corrente ascensionale (updraft) va ad "unirsi" alla sua incudine. Sono le ore 19.16 e l'updraft nella foto dista una decina di km in linea d'aria e sarà il responsabile di una violentissima grandinata che entro pochissimi minuti colpirà Padova.

Ore 19.16: il "punto di attacco" della torre dell'updraft con l'incudine del cumulonembo

Infine una foto delle 19.30 scattata ovviamente da Campolongo Maggiore come tutte le precedenti: il bordo dell'incudine ha ormai superato Padova che si trova sotto l'updraft tower ancora visibile nella seguente foto sulla sinistra.

Ore 19.30: è in atto una disastrosa grandinata su Padova; il temporale si muove verso dx

Concludo l'articolo con un paio di immagini che mostrano il temporale visto da Parma; le due foto sono state scattate da Mauro Noberini.

Ore 18.57: temporale sul padovano visto da Parma
Foto di Mauro Noberini

E' molto importante quest'altra foto che mostra un'evidente overshooting top che sovrasta l'incudine al centro del sistema temporalesco; questa cupola, considerata l'ora, con ogni probabilità è comparsa sopra Padova ed è stata prodotta da un potente updraft il quale per l'appunto sarà il responsabile della devastante grandinata sulla città patavina.

Ore 19.13: temporale sul padovano con overshooting top visto da Parma
Foto di Mauro Noberini

Il temporale visto da Monteviale (VI) alle 19.25; foto di Andrea Cegalin

 

Il temporale visto da Monteviale (VI) alle 19.25; evidenti knuckles; foto di Andrea Cegalin

 

Parte I dell'articolo

Parte II dell'articolo

Parte IV dell'articolo

 

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