GRANDINE EXTRA LARGE SU PADOVA

del 28 agosto 2003

parte II

 

Immagini da radar e satellite con le foto della grandine caduta
a cura di Alberto
Gobbi e Andrea Griffa
a cura di Gabriele Formentini (ARPAV - Centro Meteorologico di Teolo)

Dal satellite nel visibile ore 18Z si vede l'enorme MCS lombardo ed è possibile scorgere la presenza di un paio di overshooting top sul lato occidentale del temporale che sta colpendo il Veneto orientale. La cupola più a nord fra le due indica l'updraft che ha interessato Padova ove è da poco terminata una grandinata di inaudita violenza con chicchi del diametro fino a 9 cm! Ecco un articolo del "Gazzettino" all'indomani dell'eccezionale evento atmosferico.

Satellite visibile ore 18Z (ore 20 italiane)
a cura dell'
Università dell'Aquila

Padova

Sono stati venti minuti di vero inferno. La grandine è caduta grande come noci. Pezzi di ghiaccio del diametro di sette centimetri. Hanno creato devastazione e paura dove hanno picchiato. Hanno distrutto auto, rotto finestre e vetrate, sradicato alberi, semafori, pali dell'illuminazione e ferito numerose persone. Una quindicina i cittadini che sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso del Policlinico. Fortunatamente, nessuno in modo grave.

Tutto è iniziato alle 19.30, come avevano previsto i meteorologi. Ma non è venuta l'acqua benedetta, che in molti avevano invocato durante le interminabili settimane di afa. È arrivata una tempesta di grandine. E a parte i danni ingenti, e il gran lavoro dei vigili del fuoco, che è durato per l'intera notte, la temperatura è rimasta pressoché quella di prima.

Il cielo si è scurito subito in fondo all'Arcella. Da lì è arrivato il violento vortice, che in pochi minuti si è abbattuto sulla Stanga, nel centro storico, al Bassanello e alla Guizza, e poi via verso Albignasego, fino a Vescovana e a Stanghella.

Il bilancio è gravissimo. Centinaia di auto danneggiate. Carrozzerie bucate, parabrezza e lunotti sfondati. In via Guizza un semaforo è caduto sulle macchine che procedevano a passo d'uomo alla cieca. A tarda ora non si contano ancora gli alberi caduti, i pali della luce e della segnaletica stradale sradicati. Non è possibile neppure fare un bilancio dei vetri rotti. Otto squadre dei vigili del fuoco hanno lavorato ininterrottamente per pulire le strade, puntellare le piante pericolanti e far fronte alle centinaia di chiamate di intervento da parte dei cittadini. Una curiosità. Non è stato registrato alcun allagamento. Di pioggia ne è caduta ben poca.

I feriti. I primi sono arrivati al pronto soccorso durante la tempesta di grandine. Tutti ammaccati dal ghiaccio. Il più grave è un uomo che è rimasto colpito alla testa. La più ammaccata una signora che stava facendo footing sull'argine al Bassanello. Un'altra donna è rimasta ferita alle braccia mentre chiudeva le imposte e una guidatrice è caduta dopo aver abbandonato l'auto.

Si stima che ad un migliaio di macchine dovrà essere rifatta l'intera carrozzeria! Le correnti nella media troposfera da SW avrebbero ben presto portato le fortissime celle temporalesche anche nel trevigiano ove un'ora più tardi si vivranno momenti di puro terrore come a Padova.

Grandine grossa come palle da tennis caduta a Scorzè (VE)
Foto di Manuel Busetto

Treviso

Violentissima e improvvisa, preceduta da un forte vento. Ieri sera verso le 20,30 una grandinata ha spazzato parte della Marca provocando gravi danni agli automezzi: chicchi più grossi di un uovo hanno letteralmente fatto esplodere i parabrezza anche se i veicoli erano fermi. Messi in ginocchio anche i raccolti. Alberi sradicati e rami caduti un po' dappertutto; numerosi passanti feriti dai chicchi enormi. Soltanto a Treviso una quindicina di persone ha dovuto farsi medicare al pronto soccorso.

Tutto si è fortunatamente risolto in una decina di minuti poi la grandine si è tramutata in pioggia. Ma in quel breve lasso di tempo, in molte zone della provincia, tanta gente ha davvero avuto paura per la propria incolumità, come ad esempio un signore che nei pressi dei Laghetti di via Sovernigo, a Treviso, stava camminando di buon passo con la propria anziana madre nel tentativo di trovare al più presto un riparo. La donna è stata colpita al capo riportando un serio trauma cranico con vasta ferita. Per soccorrerla è stato necessario l'intervento dell'ambulanza del 118. Ora è ricoverata al Ca' Foncello. Quasi contemporaneamente, alle Piscine comunali, il pubblico che saggiamente era già stato lì dirottato dai Bastioni delle mura cittadine, in previsione del maltempo, perchè fosse comunque garantito lo spettacolo satirico del cabarettista Natalino Balasso, ha dovuto fare i conti con uno spaventoso colpo di grandine che ha letteralmente sfondato la copertura in vetro dellla palestra del natatorio, costringendo tutti ad appiattirsi contro le pareti per evitare il peggio. Negli stessi istanti, paura e sgomento anche al Palaverde dove si disputava l'amichevole di volley Italia-Bulgaria: appena iniziato l'incontro, la folla sugli spalti che urlava il proprio tifo, è stata improvvisamente zittita da un rumore spaventoso: era la grandine che si abbatteva sul tetto e devastava i vetri e le lamiere delle centinaia di vetture parcheggiate nel piazzale. Impensabile metterle in salvo: chi lo ha tentato si è ritrovato con testa e braccia piene di lividi e ferite.

Scene di panico in autostrada: sulla A 27 automobilisti e camionisti sono stati costretti dapprima a rallentare e poi a fermarsi in corsia di emergenza, accucciati tra i sedili. Lì fortunatamente la tempesta è stata di minore intensità: solo qualche parabrezza incrinato.

Grande preoccupazione per un grosso albero che il vento aveva sradicato e appoggiato sulla Locanda "Righetto" a Quinto. Sono docuti intervenire i vigili del fuoco per rimuoverla ed evitare danni gravi all'edificio. Danni anche a Monigo e a San Giuseppe dove alcuni chicchi di ghiaccio pesavano anche un etto, sono riusciti a sfondare i lucernari di numerosi palazzi. Colline intorno a Valdobbiadene completamente imbiancate dai chicchi, si teme per il Prosecco.

Stando alle ultime segnalazioni in tarda serata, pochi danni nella Sinistra Piave e qualche scantinato sott'acqua nel Vittoriese. Pioggia anche nel Montebellunese e nella Castellana.

Gianni Novara

Chicco raccolto e fotografato a Treviso da Marco Bellotto
Foto tratta da www.meteolive.it

Testimoni sul posto raccontano di chicchi aventi forma molto irregolare, superficie molto frastagliata e assenza della classica struttura a cipolla: il tutto lascia supporre che dimensioni come quelle rilevate nel caso in esame siano plausibili solo con una concentrazione di gocce sopraffuse molto elevata nella media troposfera e con velocità di spostamento del chicco particolarmente consistente all'interno del cumulonembo ad opera di potenti updrafts; in tal caso la solidificazione pellicolare (ghiacciamento delle gocce sopraffuse sul chicco) non ha tempo di occorrere prima che altre gocce vengano catturate, per cui queste non aderiranno in forma pellicolare sul chicco ma manterranno parte delle loro caratteristiche originarie; i chicchi quindi presenteranno molte protuberanze anche assai pronunciate.

Chicchi caduti a Treviso
Foto di Francesco Zanon tratta da
www.meteograndine.com

Dimensioni come quelle raggiunte la sera del 28 agosto 2003 sulla pianura veneta quasi certamente non possono essere attribuite ad unione di chicchi più piccoli già formati in seno alle nubi per motivi fisico-chimici; infatti la crescita del chicco impone sempre una interazione tra ghiaccio-vapore (crescita secca con sublimazione di molecole di vapore acqueo) e ghiaccio-acqua (crescita bagnata), ma mai ghiaccio-ghiaccio per la famosa regola che la concentrazione di vapore acqueo in equilibrio con le goccioline sopraffuse è maggiore di quella in equilibrio coi cristalli di ghiaccio.

"Tuttavia non c'è una univoca teoria per quanto riguarda l'accrescimento dei chicchi di grandine ed in special modo la fusione e la cristallizzazione di più nuclei. In questo processo, infatti, entrano molti parametri quali le traiettorie verticali dei chicchi, la struttura e la composizione isotopica degli stessi, la temperatura nelle fasi di accrescimento come quella degli stadi che il chicco attraversa. Molti ritengono che l'unione tra chicchi già formati è favorita dall'aumento della temperatura che il chicco di grandine sta attraversando ed il repentino passaggio a valori molto più bassi. In questa fase lo scoglimento ed il rapido ricongelamento degli strati esterni del chicco potrebbero portare al congiungimento con altri nuclei, anche più piccoli, che nel passaggio a valori di temperatura più bassi si ritroverebbero agganciati al nucleo maggiore.Questo potrebbe spiegare la formazione di chicchi molto grandi e di forma irregolare. Le teorie sono molte ma questa sembra essere la più interessante". (Gianni Roccatano)

Resta comunque il fatto che gli updrafts hanno senz'altro posseduto una notevole intensità per sostenere in aria agglomerati di chicchi di simili dimensioni! Prova ne sia pure l'inusitata violenza dei corrispondenti downdrafts e downbursts.

Grandine extra large su Padova confrontata con un uovo
Foto di Luca Nalin tratta da
www.meteolive.it

Grandine extra large su Padova confrontata con un uovo
Foto di Luca Nalin tratta da
www.meteolive.it

Seguono le immagini radar del centro meteorologico di Teolo sui Colli Euganei (PD) le quali mostrano il momento di massima intensità dei fenomeni. Dall'analisi delle scansioni si può senza dubbio parlare di supercella, anzi di due supercelle poichè si è verificato un raro evento di "splitting storm". Il temporale, inizialmente multicellulare, ha avuto origine poco a nord di Ferrara con uno sviluppo davvero esplosivo intensificandosi sempre più nel suo movimento verso il padovano e il trevigiano.

Mappe radar di riflettività (destra) e Doppler del vento (sinistra) ore 17.40 UTC, elevazione 3.5°; si vedono più echi ad uncino (più o meno pronunciati) la cui rotazione è confermata dalla mappa Doppler sulla sinistra. Fonte: ARPAV - Centro Meteorologico di Teolo

Mappa radar di riflettività (sinistra) e sezione lungo il segmento A-B (destra) ore 18.20 UTC; sulla figura di destra si vede come la sommità della supercella ha superato i 15 km di quota fino a sfiorare l'incredibile altezza di 20 km e forse superarli! (l'antenna non è riuscita a rilevare la parte più alta del temporale data la vicinanza dello stesso al radar) Fonte: ARPAV - Centro Meteorologico di Teolo

Mappa radar di riflettività (sinistra) e sezione lungo il segmento A-B (destra) ore 18.20 UTC; sulla figura di destra si vede come la sommità della supercella ha superato i 15 km di quota fino a sfiorare l'incredibile altezza di 20 km e forse superarli! (l'antenna non è riuscita a rilevare la parte più alta del temporale data la vicinanza dello stesso al radar) Fonte: ARPAV - Centro Meteorologico di Teolo

Mappa radar di riflettività (sinistra) e sezione lungo il segmento A-B (destra) ore 17.30 UTC; sulla figura di destra si vede come la sommità della supercella ha superato i 15 km di quota fino a sfiorare l'incredibile altezza di 20 km e forse superarli! (l'antenna non è riuscita a rilevare la parte più alta del temporale data la vicinanza dello stesso al radar) Fonte: ARPAV - Centro Meteorologico di Teolo

Questa scansione del radar ARPAV del Centro Meteorologico di Teolo (PD) mostra la separazione del sistema temporalesco (avvenuta sul padovano) in due supercelle ognuna delle quali mostra un eco ad uncino: si tratta di un rarissimo esempio di SPLITTING STORM (vedi la pagina didattica sulla supercella, colonna sinistra in home page).

Scansione radar ARPAV - Centro Meteorologico di Teolo (PD) del 28 agosto 2003 ore 18.20 UTC (ore 20.20 italiane), elevazione 3.5°. Le frecce indicano il senso di rotazione dei mesocicloni (orario per la supercella P poleward a nord, antiorario per la supercella E equatorward a sud). La supercella poleward è stata la responsabile della devastante grandinata su Padova e poi sul trevigiano.

SCARICA L'ANIMAZIONE DELLO SPLITTING STORM SU PADOVA, 28 AGOSTO 2003 (2 Megabyte)

Ho avuto l'occasione di assistere in prima persona allo sviluppo del potentissimo temporale a supercella di cui ho scattato varie fotografie: per vederle vi rimando alle successive pagine.

 

Parte I dell'articolo

Parte III dell'articolo

Parte IV dell'articolo

 

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