GRANDINE EXTRA LARGE SU PADOVA
del 28 agosto 2003
parte I
Analisi sinottica
a cura di Pierluigi Randi di MeteoromagnaLa situazione sinottica della sera del 28 agosto 2003 vede una vasta saccatura nel campo del geopotenziale a 500 hPa (GFS wetterzentrale), che dalla Scandinavia punta l'asse su golfo di Biscaglia ed Iberia, associata a significativa avvezione fredda in media troposfera; nel contempo il promontorio anticiclonico subtropicale tiene bene le proprie posizioni su Nordafrica e Mediterraneo meridionale. Tra le due configurazioni si attiva un deciso flusso sudoccidentale che tra Iberia e Norditalia risulta a moderata curvatura ciclonica. Le isoipse piuttosto fitte tra Baleari e Venezie denotano un flusso alquanto intenso, cui corrisponde ai livelli superiori (300 hPa) un getto sui 60-70 nodi in grado di generare elevata divergenza e significativo shear verticale positivo in velocità tra alta e bassa troposfera, favorevole ad innescare notevoli moti verticali per motivi dinamici.
Geopotenziale in decametri a 500 hPa e pressione a livello del mare in mb (GFS)
Per concludere l'analisi sinottica a scala europea si vede come sul piano isobarico di 850 hPa sia in corso una notevole avvezione calda subtropicale con l'isoterma 20°C che sfiora la Romagna. Il fronte freddo è lontano e lo si individua nella mappa a 850 hPa tra Francia e Spagna (elevato gradiente termico orizzontale). Tale status è comunque già di per sè sufficiente a poter dar luogo ad attività temporalesca sparsa.
Geopotenziale in decametri a 850 hPa e temperatura °C allo stesso livello (GFS)
L'innesco primario per le correnti ascendenti viene però generato da cause da ricercarsi in bassa troposfera valutate di seguito. A mesoscala (mappe BOLAM) la situazione è interessante:
1) Nella mappa a 500 hPa si vede il passaggio (18Z) di una piccola saccatura in media troposfera (indicata con la linea rossa) che fluisce da WSW ad ENE, generando davanti all'asse trasporto di vorticità ciclonica che tra l'altro si porta in un'area (Triveneto) impegnata da una piccola lingua di aria fredda (-12°C colore giallo). Quindi dinamicamente l'atmosfera, anche a mesoscala, è prediposta per sufficienti moti verticali anche di tipo termodinamico.
Geopotenziale in metri e temperatura °C a 500 hPa (BOLAM 18Z)
2) Osservando la mappa della pressione al suolo (18Z) si nota un altro aspetto molto importante: una saccatura (il cui asse è indicato in blu) si estende dal Piemonte al Nordest con asse diretto verso il Veneto orientale, e tende a propagarsi verso NE. Ad essa non sono associati sistemi frontali: si tratta di una cosiddetta linea di convergenza o linea di shear al suolo. In questo caso i moti verticali non sono innescati da contrasto termico, bensì da accumulo di massa nei bassi strati per convergenza di venti da diverse direzioni (rotazione classica nelle saccature), oppure dall'interazione tra flussi con diversa capacità igrometrica (es. SE caldo-umido dall'Adriatico e SW caldo-secco dalla Padana emiliana).
Pressione a livello del mare in mb (BOLAM 18Z)
3) Tale ipotesi è suffragata dalla mappa del vento al suolo (18Z): la particolare posizione e conformazione della saccatura a mesoscala fa sì che convergano sul Veneto orientale correnti caldo-umide da SE risalenti dall'Adriatico, correnti da SW più secche continentali di origine appenninica-padana e correnti nordorientali più fresche in discesa dal Trentino-Friuli. Il rendez-vous avviene proprio sul Veneto orientale e tale incontro è favorito proprio dalla struttura della piccola saccatura vista prima. Tra l'altro un'altra zona di convergenza si attiva tra SSW appenninico e NNE alpino sulla Lombardia alpina e prealpina, dove prende il via l'intenso MCS foriero di danni nel bergamasco.
Vettori del vento a 10 m dal suolo (BOLAM 18Z)
A questo punto, pur senza intervento frontale, la situazione sia in quota che al suolo, predispone l'atmosfera ad essere sede di intensi moti verticali, il cui starting avviene proprio, e non a caso, nelle aree di convergenza al suolo.
Il radiosondaggio di Udine 18Z mostra alcuni significativi parametri:
1) Umidità media tra suolo e 700 hPa 81,84% (valore molto elevato)
2) Gradiente termico verticale tra 850 hPa e 600 hPa 19,91°C (valore prossimo all'optimum per genesi di eventi grandinigeni)
3) Wet-Bulb-Zero a 3463 m (optimum per rischio elevato grandine tra 2500 m e 3500 m)
4) Fawbush-Miller index hail size tra 2.5 cm e 3.8 cm.
5) Quasi -2°C di Showalter Index
6) 37.7 di K index (optimum tra 35 e 40)
7) 50.4 di Total totals index (optimum tra 45 e 55)
8) 209.7 di SWEAT (optimum tra 250 e 350)
9) 40.4 di Thompson index (K index-Lifted index), valore molto elevato
10) BRN di 19.52 (possibilità di supercelle)
11) SREH ed EHI non raggiungono valori sufficienti a poter innescare sistemi a supercella per il basso windshear verticale positivo in direzioneIl radiosondaggio evindenzia altresì (curva di stato e curva dew point) la presenza di aria molto calda ed umida in bassa troposfera e più secca oltre il piano isobarico di 500 hPa per la probabile sovrapposizione di flusso sudoccidentale più secco e fresco su flusso marittimo caldo-umido nei bassi strati. Si tratta di una tipica situazione temporalesca ad innesco dinamico (divergenza in quota e convergenza nei bassi strati) originata da una linea di shear al suolo per il transito di una saccatura a mesoscala.