NELL'ECO AD UNCINO
del 16 APRILE 2008
a cura di Alberto Gobbi
La mattinata di questo mercoledì 16 aprile 2008 comincia con una debole pioggia che ben presto lascia il posto ad ampie schiarite, tuttavia già dalle ore 9 compaiono verso l'interno banchi di stratocumuli e il vento rinforza da est. Poco prima dell'ora di pranzo iniziano a formarsi cumuli medi e qualche congesto in rapida evoluzione verso levante, verso le Prealpi si intravede una convezione maggiore. Mi attacco al radar di Teolo perchè sento che c'è aria di qualcosa di buono per il vento teso da est al suolo e da ovest in quota, ma soprattutto per il fatto che una cella sull'alto padovano mostrava ripetuti tentativi di rotazione e si stava avvicinando alla mia zona, trasportata dai venti prevalenti in quota da nord-ovest. Un'occhiata ai vari modelli mi fa capire subito che i venti stanno effettivamente girando in senso orario con la quota (est al suolo, sud-ovest a 1500 m, ovest a 3000 m e nord-ovest a quote ancor più elevate) e tra l'altro sta transitando anche la corrente a getto.
La seguente mappa del modello BOLAM mostra come in quelle ore sia in atto una intrusione di aria secca da ovest sul Triveneto nella media troposfera. Molto probabilmente questo è stato il fattore scatenante della convezione in esame, considerati poi altri importanti elementi come l'abbondante soleggiamento del mattino e il wind shear verticale positivo in direzione.
Alle 14,30 sopra di me si fa viva l'incudine del temporale sull'alto padovano che però non mostra indizi "preoccupanti" per l'assenza in primo luogo degli "knuckles". Al suolo si viaggia su valori di 15-16°C con valori di umidità relativa attorno al 60%.
Verso il mar Adriatico vedo cirri fibrati che mi confermano la presenza di forti venti in quota, ipotesi sostenuta dai modelli ma anche dalla velocità con la quale il temporale si sta avvicinando dal padovano.
Guardo anche verso sud, dove i cumuli sono inclinati verso est sempre per via del flusso teso occidentale.
Alle 14,50 la convezione si fa più decisa verso nord-ovest e iniziano i primi tuoni: questo temporale sta puntando proprio verso di me e so che al suo interno sono in atto delle rotazioni, mostratemi dalle velocità radiali delle mappe radar di Teolo. La foto seguente mostra la base in avvicinamento sopra la quale si stanno sviluppando nuovi cumuli. A prima vista, essendo ancora distante, sembra una semplice linea di temporali...
...poco dopo però si evidenziano alcuni interessanti dettagli, tra cui un'area più chiara che si insinua dentro la base del cumulonembo (ellisse gialla nella foto sotto). Molto probabilmente si tratta di aria più secca ("clear slot") che si avvolge attorno ad un mesociclone e a quella che poi si rivelerà essere una wall cloud in piena regola!
Le mappe radar delle ore 15,00 mostrano un inizio di uncino, rotazione confermata dalla mappa delle velocità radiali (elevazione 1.6°, fonte ARPAV - Centro Meteorologico di Teolo). Il punto rosso indica il mio punto di osservazione, in questo caso dietro casa mia sopra il solito argine del Brenta.
Il temporale avanza per entrare nella provincia di Venezia; nella parte destra delle foto sotto si vede il FFD, ovvero il downdraft principale di questa mini-supercella.
Alle 15,10 si evidenzia una inequivocabile tail cloud che parte dal FFD (sulla destra della seguente foto) per unirsi alla wall cloud (sulla sinistra). Il temporale si muove verso destra ovvero verso ESE, il vento è ancora teso da est (inflow).
Una visione d'insieme relativa alla base del mesociclone con la sua nube a muro...
Alle 15,10 l'eco ad uncino è evidentissimo...
...ecco l'immagine al satellite delle ore 15,15 della supercella forgiata a V dai forti venti in quota (fonte Eumetsat).
Nella seguente foto (ore 15,15) voglio mostrare il lato posteriore (occidentale) della wall cloud dove si avvolgono parte delle precipitazioni, responsabili poi dell'eco ad uncino vero e proprio nelle scansioni radar di riflettività. Comincia ora a giungere un freddo vento da nord-ovest collegato al RFD supercellulare che comunque sfiora il mio paese portando solo un debole rovescio, più a nord tuttavia ritengo si siano verificate grandinate di una certa intensità.
La wall cloud si sta spostando piuttosto velocemente verso la Laguna di Venezia e mi passa vicinissima, così mi è possibile apprezzare appieno una evidentissima rotazione ciclonica (in senso antiorario). Purtroppo non avevo con me una videocamera per riprendere la rotazione, ma credo che le foto diano un'idea abbastanza fedele di ciò.
Notevole poi lo scalino tipico delle nubi a muro, ovvero il salto di quota tra la base del temporale e la base della nube accessoria collegata all'updraft rotante (ore 15,25). In distanza sento l'inconfondibile suono dei rovesci di pioggia e grandine che però non mi colpiranno per un paio di chilometri; intanto la corrente di outflow da nord-ovest del RFD è pienamente attiva.
Ecco una visione d'insieme della nube a muro associata ad una evidentissima rotazione ciclonica. Per qualche istante si vedeva chiaramente un funnel che stava scendendo dal centro della nube a muro, poi dissoltosi quasi istantaneamente.
Alle 15,20 l'eco ad uncino è ancora ben definito, nello zoom della mappa radar evidenzio le tipiche componenti convettive della supercella, ben rappresentate dai campi di velocità radiale (rosso = allontanamento, verde = avvicinamento). Elevazione 1.6°, fonte ARPAV - Centro Meteorologico di Teolo.
Alle 15,30 si può vedere la sommità di questa minisupercella, in verità non molto alta in quanto dai radiosondaggi si è visto come il livello di equilibrio fosse assai basso, attorno ai 4500-5000 metri. Proprio per questo si parla di "minisupercella".
Quest'altra foto mostra la flanking line della supercella... notevole davvero anche il "risucchio" della flanking line ad opera del mesociclone!
...questa invece la "rain free base", ovvero il punto di attacco della flanking line alla supercella che ormai è giunta sopra il mar Adriatico.
Una foto panoramica del sistema temporalesco (ore 16,00) che ora sta evolvendo in una normale multicella, probabilmente perchè è venuta meno una convergenza al suolo tra il vento da est ed un flusso sud-occidentale (vedi mappa BOLAM dei venti a 2 m). Si notino i downdrafts sulla parte sinistra della foto che scendono dalla parte medio-alta del Cb.
La corrente di RFD sta pulendo per bene l'aria nei bassi strati, tanto che ancora persiste il relativo outflow al suolo nonostante il temporale sia ormai distante una quindicina di chilometri.
Alla sommità della supercella erano presenti delle contrails che ad un certo punto hanno assunto forme assai curiose...
Per concludere, ecco una foto che mostra la multicella ora sul mare: lo capiamo dal fatto che non si vede più la classica struttura a gradini tipica della flanking line. Il vento ha nel frattempo ripreso la sua ventilazione sinottica dai quadranti orientali.