UNA SOSPETTA ROTAZIONE NEL VICENTINO DEL 15 AGOSTO 2005
a cura di Alberto Gobbi e Roberto Gaianigo
Con l'aiuto di Roberto Gaianigo diamo una bella occhiata a un temporale nato nella provincia di Vicenza e che nel suo moto verso SE ha interessato, seppur indebolito, anche il mio paese. Ecco intanto la sua avvincente testimonianza della giornata.
Ferragosto, ore 12.30, siamo in situazione postfrontale, guardo il barometro: 1010 ettopascal (rimasta bassa), umidità relativa non alta (neanche guardato), cielo poco nuvoloso (cumuli humilis) e me ne vado a mangiare... Finito il pranzo il sole sparisce, do un'occhiata, c'è una lingua d'incudine, ma non si riesce a vedere la cella genitrice perchè dietro c'è il colle, rientro, ma dopo un po' sento piovere, ritorno fuori: le gocce sono pesanti, mi risveglio così dal torpore giornaliero e comincio ad analizzare il cielo. C'è maggiore instabilità, ci sono anche dei congesti di cui uno in stadio alquanto avanzato situato nei Colli Berici. Per grande fortuna mi sono portato dietro la inseparabile EX-P505 della Casio, faccio così un paio di foto (14.35) e la rimetto via. Un po' eclissato da una vecchia incudine, sotto la base convettiva ancora azzurro, nessuna precipitazione!!!
Ciò significa: c'è solo updraft. Quel cumulonembo aveva qualcosa di strano ma ancora non presi in mano la fotocamera perchè la solita scia di incudine mi oscurava la vista a metà altezza. Comincio allora ad innervosirmi e me ne vado. Ricontrollo e vedo alla base del cumulonembo un'ingrossatura già abbastanza marcata, penso a una nube a mensola provocata dalla pioggia o qualcosa di simile anche se ancora non si vede nessuna banda piovosa...
Mi allarmo e finalmente mi sono deciso a riprendere la fotocamera, metto il minitreppiede in tutta fretta, zummo un po', la commuto in video e comincio a riprendere. Successivamente sollevo maggiormente la fotocamera per il disturbo del colle e scatto una raffica di fotografie ad alta risoluzione per una mezzora, fino al quasi completo eclissamento da parte di varie nubi. Ripassando le foto in successione, l'intero cumulonembo sembrava girare su sè stesso e qui mi è venuta la pelle d'oca, soltanto allora mi resi conto senza ombra di dubbio di aver ripreso una supercella tornadica con tanto di vortice!!!
Sento un brontolio provenire da dietro il colle, alzo gli occhi e sopra la mia testa un'incudine circolare a quota molto elevata. Prendo l'auto e mi dirigo immediatamente verso Alte di Montecchio per vedere cosa sta succedendo e liberarmi dalla vista i colli castellani. Ancora in macchina vedo una specie di nube a parete tornadica sorvolare la zona industriale di Altavilla in direzione Vicenza, con una mano prendo la fotocamera, la appronto e scatto...e con l'altra guido. Un semaforo rosso mi dà un altro aiuto. Mi dirigo verso piazza Carli (metà strada fra Montecchio ed Alte) e trovo un bel posto. Parcheggio e piazzo la fotocamera con tanto di treppiede sopra la capotta dell'auto e scatto un'altra raffica di foto da 5Mpixel. Il campo del vento comincia ad aumentare, mi prende il panico e riparto con l'auto in direzione Brendola. Là comincia a grandinare per un downdraft di un'altra cella in direzione Arzignano, scatto l'ultima foto e riparto nuovamente con l'auto (in quel momento non sapevo più cosa fare, se correre ai ripari o continuare la ricerca). Ritorno ad Alte e prendo l'autostrada per Verona, in aree più calde, dove c'è stata maggiore insolazione (scelta azzeccata). A metà strada fra Montecchio e Verona, un nuovo updraft con inizio precipitativo sulla sinistra e... un lieve rallentamento del traffico, io invece che rallentare inforco la terza corsia e accelero il più possibile al fine di evitare la grandinata e raggiungere il relativo updraft. Obbiettivo raggiunto solo in parte, la carrozzeria non ha riportato danni (chicchi con probabile alta percentuale di aria e con diametro non superiore al fagiolo). Superata la cella temporalesca mi trovo già a qualche chilometro da Verona, il sole splende ancora, di fronte nel piacentino un'altra cella di cui non so nulla, ne scatto tre foto guidando. Decido di stazionare nella zona sud della stessa dove non ci sono i palazzi. Cominciai a scattare un'altra serie di foto ma successivamente tutto il sistema sembrava in via di esaurimento e presi così la via del ritorno...
Questa è una cronistoria che riassume il Ferragosto piu' incredibile della mia vita, fossi stato al mare ad esempio a Jesolo mi sarei perso tutto...
Concentriamo l'attenzione sulla cella nata nel vicentino: alcuni elementi in effetti sostengono la tesi della supercella come ipotizzato da Roberto. Le correnti nella media troposfera erano da NW, quindi il temporale seguiva tale direttrice ("level guide") a causa di una goccia fredda in quota presente tra Austria e Italia del nordest.
Mappa BOLAM ore 12Z a circa 5500 metri di quota in cui si nota la goccia fredda sull'Italia nord-orientale
Immagine al satellite delle 14.00Z con i temporali sulla Pianura Padana orientale
Ecco il cumulonembo fotografato da Roberto; si nota bene la base priva di precipitazioni perchè occupata in gran parte dalle correnti ascensionali di inflow e updraft. Questa può essere paragonata alla "rain free base", ovvero l'area che nella supercella è occupata dall'updraft principale e nella quale può scatenarsi un tornado.
Cb calvus-Cb incus, foto di Roberto Gaianigo
In effetti, le successive due foto mostrano dei buoni esempi di funnel cloud (indicati dalle frecce gialle), ovvero nubi ad imbuto associate a una colonna d'aria che non è in contatto con il terreno.
Ore 14.55: funnel cloud, foto di Roberto Gaianigo
Ore 14.57: funnel cloud, foto di Roberto Gaianigo
Questa bellissima foto, sempre di Roberto Gaianigo, mostra l'area di inflow del medesimo sistema temporalesco visto da più vicino. E' possibile che si stesse formando una wall cloud: si nota abbastanza bene lo "scalino" sulla destra della nube, cioè il salto di quota tra la base del cumulonembo e la base della nube a muro. Sullo sfondo si vedono le fitte bande dei rovesci di pioggia e grandine.
Ore 15.48: possibile wall cloud, foto di Roberto Gaianigo
Ore 15.52: possibile wall cloud, foto di Roberto Gaianigo
Ore 16.07: la nube accessoria evolve in shelf cloud, foto di Roberto Gaianigo
Le immagini radar dell'ARPAV - Centro Meteorologico di Teolo mostrano che proprio durante la comparsa della presunta wall cloud era in atto una rotazione (indicata dal cerchio nero), anche se non esattamente nella zona in cui si trovava Roberto.
Mappe radar Centro Meteorologico di Teolo - ARPAV ore 13.40Z, elevazione 3.5°. Riflettività (dBZ) a sinistra e Doppler (m/s) a destra
Mappe radar Centro Meteorologico di Teolo - ARPAV ore 13.40Z, elevazione 3.5° sulla sinistra e sezione lungo il segmento A-B sulla destra. Si noti come la sommità dei cumulonembi si attestasse sui 9-10 km di quota, un'altezza non indifferente.
Infine un paio di foto del mio amico e compaesano Matteo Tramonte che mostrano lo stesso temporale ormai in fase di indebolimento mentre si avvicinava a Campolongo Maggiore (VE).
Temporale in lenta dissoluzione con cirri falsi in alto a sinistra, foto di Matteo Tramonte
Temporale in lenta dissoluzione con incudine non più compatta, foto di Matteo Tramonte